Il trasporto pubblico unisce la città, mette in contatto le persone.
L’EPIDEMIA COVID ha accelerato un processo in atto da tempo. La mappa della popolazione e i suoi usi della città sono profondamente mutati, il trasporto deve rispondere a nuove esigenze.
L’area suburbana va integrata con grande forza in un ridisegno complessivo che deve fare perno su GTT.
Disegnare nuove linee di forza, nuova direttrici, nuove linee metropolitane di superficie come la Linea 4 significa potenziare e integrare gli spazi urbani, le comunità.
Lungo questi assi ad alta frequenza vanno ricostruiti servizi di prossimità, anche a chiamata, capaci di raccogliere la domanda diffusa e portarla sulle grandi direttrici veloci.
Smart working, nuovi rapporti centro periferia, ruolo centrale dell’area suburbana di prima cintura, il trasporto si deve rilanciare un nuovo grande progetto di riunificazione della città o dei pezzi di città.
La cesura creata dal Covid sta spingendo la popolazione a cercare case e spazi urbani diversi, questi vanno collegati e la riqualificazione territoriale va accompagnata da un nuovo progetto di mobilità urbana e suburbana.
ASSUNTI DI BASE
- Nell’ambito dei trasporti stiamo assistendo ad un cambiamento nell’utilizzo dei mezzi, un cambiamento che ha origine con il lockdown e seguito durante questi mesi di convivenza con l’epidemia. La diffusione dello smart working richiede un passo avanti e non indietro dell’offerta di trasporto pubblico locale. Il servizio mai come ora va ridisegnato rispetto alle nuove esigenze dei cittadini perché possa porsi come vera alternativa al mezzo privato, al traffico, alla congestione di aree della città.
- L’epidemia ha impresso un’accelerazione ad una dinamica di trasformazione che da tempo interessa non solo la città ma tutto il sistema metropolitano. Questo cambiamento va assecondato con un nuovo progetto di mobilità, con una dotazione di mezzi nuovi, a basso impatto ambientale.
- Entro il 2023 avremo l’estensione della Metro a Cascine Vica, il completamento del Passante Ferroviario e l’entrata a regime di Trenitalia sul nodo ferroviario. Questi elementi impongono un ridisegno dell’esercizio su base suburbana e metropolitana.
- A Torino i nostri mezzi hanno un’età media di 11 anni contro i 7 di Germania e Francia.
PROPOSTA: VERSO UN NUOVO MODELLO DI ESERCIZIO e RUOLO DI GTT
È tempo di avviare un piano straordinario di rinnovamento del parco mezzi portandolo ad un’età media in linea con le migliori esperienze delle capitali europee. investire su nuovi mezzi significa aumentare la sicurezza dei passeggeri e dei conducenti, ridurre drasticamente le rotture, abbattere l’inquinamento da Co2, Pm10 e Pm 2,5, migliorare il comfort a bordo e la qualità dell’aria interna alle vetture.
Accanto ad un ammodernamento della flotta serve compiere un salto di qualità nell’offerta di trasporto. Il servizio deve adattarsi rapidamente ai cambiamenti in corso, e deve diventare l’ossatura centrale di un sistema della mobilità cui si possono affiancare gli operatori dello sharing e della micromobilità.
Un nuovo sistema della mobilità per Torino e la sua cintura metropolitana deve fondarsi su tre concetti fondamentali:
- capillarità del servizio: ridisegnare i servizi in periferia, più collegamenti
- alta frequenza delle corse: potenziare le linee di forza
- riduzione dell’impatto ambientale e aumento della sicurezza a bordo: circa un quinto delle emissioni di gas serra europee deriva dal trasporto su strada. Dobbiamo far si che muoversi i mezzi pubblici siano più puliti del trasporto privato (nelle città accade normalmente il contrario), più sicuri, più comodi. Il rinnovo del parco mezzi va completata entro i prossimi 5 anni con la progressiva elettrificazione della flotta che riduce anche l’inquinamento acustico dei mezzi, il potenziamento del sistema tranviario ad alta capacità trasportistica, l’introduzione di mezzi snodati a biometano.
Due sono gli attori che occuperanno la scena per i prossimi anni:
- TRENITALIA che entrerà sul nodo ferroviario dal 2022
- GTT che opererà il servizio urbano e suburbano fino a scadenza affidamento (2027)
Due incognite:
- Quale disegno immaginare su Torino e area Metropolitana?
- Chi sarà il soggetto che gestirà il sistema extraurbano (area metropolitana) per i prossimi anni?
Oggi la gestione su extraurbano è affidata al Consorzio ExtraTo: Gtt – Arriva – Cavourese- Bus Company… con contratto scaduto e prorogato nelle more dell’avvio di future gare.
Un nuovo modello di esercizio deve ricostruire il sistema di trasporto urbano-suburbano e extraurbano tenendo conto dello scenario definito in premessa (nuove infrastrutture).
Gtt può essere il player centrale di questo ridisegno gestendo il sistema extraurbano attraverso un affidamento diretto in house:
Punti di forza:
- Il ridisegno che Gtt può mettere in campo definirebbe un sistema unico di riorganizzazione del servizio anche per l’area urbana.
Punti di debolezza
- Ad oggi nessuno pianifica, in particolare l’Agenzia dei trasporti. Obiettivo è messa a gara e sarà il mercato a proporre la soluzione migliore. Dal mio punto di vista la gara si fa su un progetto e non su risorse e percorrenze storiche. Bisogna convincere Regione che le imprese sono in grado di fare il progetto e garantire la sostenibilità e la preferibilità della scelta di affidamento diretto.
Opportunità
- Un affidamento lungo (almeno 8-10 anni) su extraurbano garantirebbe a Gtt una solidità finanziaria superiore, possibilità di fare investimenti e soprattutto possibilità di ristrutturarsi.
- Un interlocutore unico e forte con Trenitalia per ridisegno del trasporto su area metropolitana
Rischi
- Gtt ha bisogno di partner operativi (alleanze) perché da sola non è in grado di gestire, quantomeno nel breve, tutti gli investimenti che deriverebbero dal ridisegno del sistema della mobilità metropolitana.
- La prospettiva delle gare ha la sua correttezza e coerenza ma non posiamo aspettare altri anni in queste condizioni, il Sindaco di Torino dovrà costruire nel suo primo mandato un disegno che deve andare a regime entro la sua prima legislatura.
SISTEMA RADIALE: LE LINEE DI FORZA E QUELLE DI ADDUZIONE
Va costruito un sistema gerarchico, multimodale e integrato
- riclassificare le linee in funzione della domanda potenziale e definire il corrispondente standard minimo di servizio
- LINEE DI FORZA: Sistema radiale ad alta frequenza: linee di forza Torino-centriche: Treno, Metropolitana e grandi assi su gomma che da Torino raggiungano i grandi centri della cintura
- LINEE DI ADDUZIONE: sistema trasversale: servizi su gomma di adduzione e servizi di zona omogenea. Ridisegno dei servizi verso le periferie, servizi riorganizzati e dimensionati sulla base di un’analisi aggiornata della domanda di mobilità, che evidenzi dove la domanda è cresciuta negli anni e come si è modificata, ad esempio portando ad un incremento delle relazioni tra comuni esterni a Torino
- Evitare le sovrapposizioni se non necessarie
- Servizio sulle aree più periferiche rispetto alla prima e seconda cintura urbana (Pinerolese, Valli di Susa, Canavese….) deve essere oggetto di progettazione specifica e affidamento a soggetti terzi.
- Riorganizzare i servizi con i bus-km recuperati con la riorganizzazione
- Istituire una tariffa integrata che favorisca l’uso del TPL, l’intermodalità, garantisca l’equilibrio economico del sistema e assicuri equità nella ripartizione degli introiti.
Urbano e suburbano (prima cintura di Torino) devono integrarsi all’interno di un disegno comune fondato su assi di forza che attraversano il capoluogo e congiungono le prima cintura. La domanda di trasporto è soprattutto lì.
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Ottima analisi e riflessione, complimenti