Qualche settimana fa alcuni di noi preparavano gli scatoloni per lasciare ai nuovi venuti gli uffici sgomberi e puliti. Ricordo che nella frenesia e nell’entusiamo collettivo, alcuni giornalisti irrompevano a palazzo civico con il desiderio di voler immortalare alcuni frammenti del trasloco, accompagnati da alcuni consiglieri neoeletti al grido di “questa è una casa di vetro”, “la casa di tutti noi cittadini.
Oggi, ormai istituzionalizzati (ma non ancora istituzione) gli stessi protagonisti di allora, sono preoccupati del fatto che qualche giornalista possa passeggiare indisturbato nei corridoi di Palazzo Civico.
Mi sono permesso di proporre un pass identificativo per i giornalisti che abitualmente frequentano “la casa di vetro”.
La risposta è stata NO, per motivi di sicurezza. Ora, vorrei concludere con una facile battuta e ricordare ai giornalisti che dopo i fatti di Palermo forse la sicurezza tutelata è la loro, se rimangono fuori dal palazzo, ma ho troppo rispetto per il ruolo che la stampa riveste e per i miei concittadini, che hanno diritto di essere informati di quello che accade nella loro casa in modo da poter scegliere e giudicare con consapevolezza, una volta chiamati al voto. Per questo auspico vivamente che questa amministrazione sappia aprirsi con trasparenza e fiducia, permettendo a tutti di giudicare il suo operato
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