La città della Mole punta al 15% di mobilità a due ruote

di Filomena Greco

torino-IlSole24Ore-WebTorino punta a ritagliarsi un ruolo chiave nella partita delle Smart city in due ambiti: mobilità sostenibile – con l’obiettivo di spostare sulla due ruote almeno il 15% degli spostamenti fino al 2020 – e efficienza energetica. «Il 13 dicembre – anticipa dal Brasile l’assessore all’Ambiente del Comune di Torino con delega al Progetto Smart City, Enzo Lavolta – riuniremo soggetti pubblici e privati per presentare le 45 idee per la città del futuro, frutto di cinque mesi di lavoro su diversi tavoli tematici. si tratta delle idee che stiamo trattando anche nell’ambito del Forum mondiale dello sviluppo economico locale, che l’anno prossimo si svolgerà a Torino». Il lavoro è cominciato a inizio anno, in collaborazione con Fondazione Torino Smart City e con il coordinamento tecnico di Torino Wireless, ed è sfociato nella piattaforma Smile che fotografa lo stato dell’arte e proietta la Città verso il futuro.

Tra i partner tecnologici del Comune di Torino c’è Iren, la multiutility guidata dall’ex Rettore del Politecnico di Torino ed ex ministro Francesco Profumo, in prima linea sui temi dell’efficienza energetica, dell’analisi e dell’ottimizzazione dei consumi sugli edifici pubblici, l’illuminazione pubblica a led e e del teleriscaldamento – il 40% delle case teleriscaldate, con allo studio da parte di Iren di sistemi di accumulo di calore per incrementare la volumetria teleriscaldata e parità di fonti di produzione.

Sul fronte della mobilità sostenibile, Torino sperimenterà forme di trasporto pulito delle merci mentre 20 giorni fa l’amministrazione ha approvato il Biciplan, documento che fa il punto, nero subianco, sulle piste e i percorsi ciclabili in città e nei parchi, 175 chilometri ad oggi – erano 60 nel 2003 – con l’impegno di sviluppare una vera e propria rete, lungo direttrici e circolari che, a sistema, sarà estesa per 160 chilometri. La quota mancante di collegamenti per completare il disegno è pari a 65 chilometri, con una stima di costi per la fattibilità pari a 4,5 milioni. L’idea è quella di costruire una rete completa, estesa su circa 2,5 chilometri e mezzo, con segnaletica ad hoc, vie di accesso a traffico lento (aree 30) e isole ambientali. Obiettivi ambizioni per la città che si contende con Milano la palma d’oro di centro maggiormente inquinato, con una densità automobilistica seconda soltanto a Napoli. E che, d’altro canto, può contare su un servizio di bike sharing tra i più sviluppati in Italia, con 96 stazioni attive, 18mila abbonamenti annuali e 5.800 prelievi giornalieri.

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