Una squadra dell’Amiat con personale specializzato si è calata questa mattina sui pilastri del ponte Vittorio Emanuele I di piazza Vittorio Veneto e insieme alla pulizia dell’alveo del Po ha provveduto a ripulire i basamenti del ponte. Con la pulizia dell’alveo sono anche stati eseguiti interventi, che di norma hanno frequenza trisettimanale, di pulizia a “pelo libero” delle sponde del fiume. L’intervento si è reso necessario per una serie di concause che hanno contribuito a peggiorare le condizioni di pulizia del Po: il gran caldo di questi giorni che favorisce una crescita eccessiva delle alghe e lo scarso ‘senso civico’ di qualche torinese che utilizza il fiume come discarica.
E così in qualche punto del fiume, con l’ abbassamento del livello delle acque per via dell’afa, galleggiano rifiuti e le zanzare trovano le condizioni migliori per riprodursi, mentre intorno si diffondono miasmi.
Ma questo intervento effettuato oggi dall’Amiat per la pulizia dell’alveo del Po è soltanto l’ultimo in ordine di tempo. Nel mese di agosto gli operatori sono già intervenuti nei giorni 4, 8, 9, 10, 18, 25 e 26 agosto. Il 5 agosto, invece, la pulizia ha riguardato la sponda e la massicciata che si trovano subito dopo la diga. Lo stesso può dirsi per gli interventi di lotta biologica integrata alle zanzare che l’Ipla (l’Istituto per le piante da legno e l’ambiente) porta avanti per conto della Città di Torino.
Nel mese di agosto sono continuati gli interventi larvicidi su focolai ordinari (in genere di scoli, laghetti o vasche presenti nei parchi cittadini, o di situazioni di allagamento causate da eventi meteorici o perdite idrauliche) e sulle caditoie stradali, iniziati nello scorso mese di maggio.
“Nella lotta alle zanzare – i siti maggiormente a rischio di sviluppo sono infatti in ambito privato – come per la pulizia della città è molto importante che i cittadini facciano la propria parte adottando i giusti comportamenti e dimostrando così il proprio senso civico e l’amore per la propria città”, ha detto l’assessore Lavolta.
“La riqualificazione fluviale, oltre che dalle questioni tecniche, passa anche da quegli elementi di sensibilizzazione, fruizione, accessibilità, che compongono una vera e propria cultura del fiume. Da parte nostra – ha proseguito – continueremo a lavorare per rendere Torino e il Po ancora più belli e puliti”. In quest’ottica la Città di Torino sta immaginando una strategia forte fatta di sinergie con tutti i soggetti dell’area di Bacino, a partire dai comuni e dalle autorità competenti arrivando alle realtà dei privati e del mondo associazionistico.
Una visione più ampia, di rottura con la logica delle competenze territoriali che si inserisca efficacemente nella pianificazione territoriale di area vasta che interessa il Bacino.
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