Occhio alle lampade dei lampioni. Fra qualche settimana si accenderanno più tardi del solito e si spegneranno un po’ prima. Una manciata di minuti in tutto, tanto che le pupille dei torinesi manco se ne accorgeranno. Non sarà così, invece, per la bolletta di Palazzo Civico, che sarà un pò più leggera grazie alla sforbiciata. Di quanto? Il city manager Cesare Vaciago sta ancora facendo i conti, il taglio fa parte di un accordo più complessivo che il Comune sta discutendo con Iren. Si parla di migliaia e migliaia di euro, oltre i 400 mila, e il direttore generale è convinto di riuscire ad andare oltre. Un risparmio che Vaciago definisce “oculato, senza effetti sui cittadini, da tipico padre di famiglia che tiene sott’occhio le luci accese in casa: se non è necessario, si spengono”.

Il Comune, in un primo momento, aveva lanciato anche l’idea di spegnere i lampioni nei parchi dopo le due di notte. Ma è arrivato il “no” della questura: problemi di sicurezza, meglio evitare. Così si è pensato alla sforbiciata di pochi minuti per recuperare un pò di soldi. Sempre sul fronte lampioni c’è anche il piano pluriennale di sostituzione delle lampade di cui si sta occupando l’assessore all’Ambiente, Enzo Lavolta. Un progetto pluriennale che produrrà risparmi stimati in milioni.

La sforbiciata sull’illuminazione pubblica è uno dei punti per rendere le bollette più leggere. Altra voce? L’aria condizionata in tutti gli uffici del Comune. Questione su cui il city manager ha fatto dietrofront rispetto alla circolare di un mese fa: gli impianti funzioneranno e i dipendenti non dovranno andare in ufficio in canottiera. Ma funzionerà solo di giorno, e non di notte come avveniva in passato. “Facendo una ricognizione con i tecnici – dice Vaciago – abbiamo scoperto che i due terzi dei consumi erano concentrati soprattutto dopo l’orario d’ufficio”. Ed in più bisognerà rispettare alcune temperature: 28 gradi se si tratta di uffici chiusi al pubblico, un po’ più bassi per le zone adibite a sportelli o per i centri anziani. Punto su cui si erano impuntate le Circoscrizioni scrivendo, attraverso la coordinatrice Nadia Conticelli, al sindaco e al city manager per rivedere la direttiva.

Se l’aria condizionata rimarrà accesa, le fontane saranno spente, tranne quelle monumentali, per lo più concentrate in centro, a parte i casi particolari come l’Igloo di Merz. Tutte le altre avranno l’interruttore su “off”, così si ridurrà il consumo di elettricità e si eviteranno spese di manutenzione. E su questo punto i rappresentanti dei quartieri sono d’accordo. “Così si recupera il mancato spegnimento dell’aria condizionata di giorno”, dice Vaciago. Il piano sarà messo a punto, in maniera definitiva, nei prossimi giorni ed è parte integrante dei risparmi compresi nel bilancio 2012.
I conti sono ormai chiusi, l’assessore Gianguido Passoni è riuscito in quella che si annunciava come un’impresa e oggi presenterà le linee guida nella riunione di maggioranza, mentre venerdì la giunta Fassino darà luce verde e partirà l’iter in Sala Rossa

di DIEGO LONGHIN

da La Repubblica del 30.05.2012

#

No responses yet

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *