Tra aprile 2002 e marzo 2003, l’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) ha effettuato una complessa ricerca sull’USO DEL TEMPO DA PARTE DELLE FAMIGLIE ITALIANE. Il Comune di Torino, grazie ad un accordo con l’ISTAT e al contributo della Regione Piemonte e della Provincia, ha chiesto di allargare il campione di famiglie previsto per la Città di Torino e per i 14 Comuni della cintura con essa confinanti, al fine di ottenere dati significativi anche a livello locale.
Grazie a ciò, oggi Torino è l’unica città italiana a disporre di dati sull’uso del tempo dei suoi cittadini e quindi a poterli utilizzare, sia per meglio comprendere il modo in cui questi organizzano la propria vita quotidiana, sia per individuare strozzature, punti di tensione o di mancato coordinamento.
È notevole l’interesse che l’indagine può quindi rivestire al fine di definire le politiche pubbliche più adeguate e più rispondenti ai bisogni dei cittadini. Tanto più importante in questa fase nella quale la ristrettezza delle risorse a disposizione dei Comuni, delle Province e delle stesse Regioni obbligherà i decisori politici a difficili selezioni qualitative e quantitative della loro destinazione.
Oggi è stato presentato, presso il Circolo dei Lettori, il libro “ANDARE A TEMPO: IL CASO TORINO. ” nel quale sono riportatit i dati della ricerca sui tempi della Città.
Vi segnalo due interessanti interventi del convegno che ha presentato la prima parte di questi dati :
COME VIVE LA CITTÀ. RIFLESSIONI SU UNA RICERCA A TORINO E CINTURA
a cura di Maria Carmen BELLONI – Dipartimento di Scienze Sociali – Università degli Studi di Torino
FLESSIBILITÀ, TEMPI DI VITA E ORARI DI LAVORO
a cura di Luciano PERO – MIP Politecnico Milano
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