Si è aperto questa mattina alle Officine Grandi Riparazioni di corso Castelfidardo 22 il workshop internazionale “Smart Building in Torino Smart City”, cui partecipano più di cento persone tra ricercatori, aziende, professionisti del settore della bioedilizia.

L’evento è di estrema importanza perché è il primo a scandire il percorso di Torino Smart City, un progetto di città sostenibile che caratterizzerà le scelte strategiche della Città di Torino per i prossimi dieci anni. Una strategia che ha accolto lo stimolo della Commissione europea – sarà lanciata nel prossimo programma quadro (l’ottavo) una linea di finanziamenti con il marchio “Smart Cities” – ma vuole andare oltre. In apertura dei lavori, il sindaco Piero Fassino ha infatti sottolineato che “il nostro progetto trae spunto dal programma europeo ma non si esaurisce qui. Vogliamo creare un’idea di città, assumere la dimensione Smart City come fondamento della programmazione urbanistica, dei trasporti pubblici, di tutte le politiche locali con un progetto trasversale che ci permetta di compiere un salto di qualità”. I cittadini hanno ormai assorbito i valori della sostenibilità, ha continuato Fassino, e del loro diritto ad avere un ambiente urbano più sano e vivibile. Per questo occorre rivedere in chiave di sostenibilità le strategie dell’Amministrazione.

L’assessore all’Ambiente Enzo Lavolta ha quindi parlato di una sfida che parte dalla riformulazione del piano strategico della Città: “Smart Cities mette i sistemi locali nella condizione di accelerare i tempi di trasformazione economica, produttiva e sociale, e di relazionarsi con altri sistemi e altre città. Abbiamo quindi il compito di disegnare uno scenario e costruire mattone su mattone nella direzione che i siamo dati”.

Passando la parola agli enti promotori, Riccardo Bedrone ha sottolineato il ruolo di interlocutore professionale dell’Ordine degli Architetti, da lui presieduto, nella predisposizione del workshop. “Abbiamo due obiettivi – ha spiegato Bedrone – individuare la possibilità di realizzare edifici intelligenti, ovvero in grado di offrire risparmi consistenti in termini di energia a parità di comfort, e la costruzione di una piattaforma Torino Smart City che raccolga le politiche urbane che la città potrà mettere in campo. Se questo è un momento di crisi – ha concluso Bedrone – è anche l’occasione di imparare ad essere più virtuosi”. Roberto Pagani, coordinatore del progetto, docente del Politecnico di Torino, ha posto l’accento sulla necessaria “convergenza di tutto il sistema locale su un’esigenza di formazione permanente, una convergenza che è anche commistione di competenze”.

E Massimo Settis, dell’Unione Industriale, ha parlato di Smart City come di un “progetto culturale per la costruzione di un modello Smart Industry trasversale ai settori produttivi, che si fondi sui temi della sostenibilità: l’interesse delle imprese è evidenziato dal fatto che hanno aderito in poco tempo al workshop in trenta, con progetti già pronti e applicabili. Sono le basi per una crescita virtuosa”. Alessandro Cherio, Collegio Costruttori Edili, ha detto che “è necessario non occupare più territorio libero, ma orientarsi a trasformare l’esistente; in questo senso è importante agire a livello nazionale per adeguare la normativa”.

Alla conferenza stampa hanno anche partecipato i main partner di Torino Smart City, che hanno illustrato le loro attività e le motivazioni dell’adesione al progetto. Con Enzo Lavolta e il giornalista Enzo Argante del Sole24Ore, che ha moderato l’incontro, sono intervenuti Dario Vineis, presidente CasaClima Network Piemonte e Valle d’Aosta, Giorgio Gallesio, amministratore Delegato DE-GA, Giuseppe Marinelli, amministratore unico Ecojoule srl e La Maison Verte srl, Francesco Joly, relazioni esterne Finder SpA, Domenico Napoli, responsabile ricerca e sviluppo Fotorecuperi, Marco Beltrami, IBM Smart City Unit, Federico Golla, amministratore delegato Siemens Italia.

Pier Giorgio Turi, coordinatore scientifico del workshop, ha sottolineato che “questo evento è il segno che la Fondazione Ordine degli Architetti crede al progetto; in questi giorni metteremo insieme la ‘cassetta degli attrezzi’. Con i cinque gruppi di lavoro e i focus group giungeremo sabato prossimo a costruire una documentazione utile per la predisposizione dei progetti per i bandi europei, orientati proprio sulla riqualificazione energetica degli edifici”. Sabato alle ore 10, nella sala Duomo delle Ogr, ci sarà infatti il momento conclusivo del workshop e l’illustrazione dei progetti realizzati.
(mm)

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