Attorno al progetto Torino Smart City si sta creando il clima giusto per fare grandi cose. La parola più ripetuta oggi, in Sala Colonne di Palazzo civico, era “condivisione”. Condividere idee, progetti, soluzioni, per “far diventare la sostenibilità l’unità di misura delle nostre azioni”, per usare un’immagine evocata dall’assessore all’Ambiente Enzo Lavolta. La prima azione concreta in questa direzione è stata presentata oggi dal sindaco Piero Fassino, che ha dimostrato di considerare questo progetto un’occasione imperdibile per la città. L’ Ordine e la Fondazione Ordine Architetti PPC di Torino, il Politecnico di Torino, la Camera di Commercio di Torino, l’Unione Industriale di Torino e il Collegio Costruttori – ANCE Torino, promuovono un’iniziativa per approfondire il tema “Smart Building” – l’edificio “intelligente” che dialoga con un sistema urbano “intelligente” – con l’intento di coinvolgere i mondi della ricerca, delle professioni, dell’imprenditoria e delle aziende di settore.
L’obiettivo è l’organizzazione di quattro giornate di lavoro progettuali a carattere internazionale, dedicato al tema dell’edificio “intelligente”, attraverso il coinvolgimento di esperti di varie nazionalità, organizzati in gruppi di lavoro a carattere interdisciplinare, oltre a partner scientifici, imprenditoriali e opinion leader, per garantire un ampio confronto e futuro coinvolgimento tecnico sui temi oggetto di lavoro. Gli esiti complessivi dell’esperienza saranno messi a disposizione della Città per contribuire alla costruzione del dossier di candidatura di “Torino Smart City” e promuovere la realizzazione di un prototipo di “Smart Building”. L’appuntamento è fissato per fine settembre.
Nei prossimi giorni partiranno le lettere che la Camera di commercio indirizza ai suoi associati nei settori strategici dell’edilizia biosostenibile, per invitarli ad aderire al workshop. “La sostenibilità è anche un modo di fare impresa – ha sostenuto Guido Bolatto, segretario della Camera di commercio, con una visione orientata al futuro. Dobbiamo creare opportunità di confronto per condividere le conoscenze e far crescere Torino come sistema”. E Carlo Novarino, presidente della Fondazione Ordine Architetti Torino, ha sottolineato l’intenzione di fondo del workshop: “Mettere insieme tutte le capacità che siamo in grado di esprimere e le buone pratiche amministrative che rendono la città più sostenibile, a partire dai consumi intelligenti”. Roberto Pagani, coordinatore scientifico di Torino Smart City, pone invece l’accento sul ruolo delle imprese, “che svilupperanno il tema della città sostenibile da diversi punti di vista: ambientale, tecnologico, domotico, …e potranno orientare le scelte portando esperienze tangibili, azioni sperimentate, dando concretezza al progetto; un processo sostenuto da professionisti e ricercatori di talento”.
“Questo è innanzitutto un progetto culturale – ha detto l’assessore Lavolta -. L’organizzazione della macchina comunale subirà una riorganizzazione, con la creazione di un progetto speciale e con numerosi settori coinvolti nel piano costruito attorno alle linee guida di TorinoSmart City”. Questa mattina si è tenuto un incontro con le aziende controllate e partecipate del Comune, per coinvolgerle nei gruppi di lavoro, cui ha partecipato anche il sindaco, Piero Fassino, che ha sottolineato lo stretto legame tra la rete di città che si sta costruendo per la candidatura (le partnership transnazionali sono necessarie per poter partecipare ai bandi europei) e le grandi imprese che vi hanno sede e che hanno già manifestato l’intenzione di partecipare al bando. Così, “il legame con Lione vuol dire anche Alcatel, così come Monaco vuol dire Siemens: il tasso di interazione tra attori pubblici e imprese è qui molto alto – ha sottolineato il Sindaco – ed è un modo per riunire per la prima volta tutti questi soggetti. A queste città si stanno aggiungendo altre città partner, come Rotterdam e Budapest e la parallela candidatura di Genova insieme a Marsiglia e Barcellona ci pone l’esigenza di concordare con loro per ridurre il tasso di competitività tra città italiane”.
(mm)
No responses yet