E’ stata depositata oggi dal Consigliere Comunale Enzo Lavolta l’interpellanza che chiede all’Amministrazione di verificare quali aziende partecipate dalla Città di Torino adempiono al D.Lgs. 231 del 2001.

L’adozione di congrui modelli si rende necessaria per scongiurare reati eterogenei, connessi a processi decisionali realizzati in vari ambiti aziendali: dall’aggiudicazione di gare d’appalto; alla contrattazione per la fornitura di beni e servizi; dall’ottenimento di autorizzazioni, licenze, concessioni, finanziamenti alla commissione dei reati penali di natura societaria (violazione di obblighi degli organi ed operazioni sul capitale); dalla irregolare gestione finanziaria alla frode informatica.

Il legislatore, preoccupato del crescente fenomeno della criminalità d’impresa, ha ritenuto di voler coinvolgere direttamente gli operatori economici, sollecitandoli ad una efficace azione di prevenzione all’interno delle proprie realtà aziendali, pena la loro responsabilità diretta ove, a causa della loro negligenza, si sia realizzato un reato. Giudicando positivamente il diffondersi di questa cultura aziendale, ritengo la modalità di fare impresa conforme all’etica e alla trasparenza garante anche nelle nostre aziende partecipate del principio indispensabile della legalità.

Il Codice Etico in particolare è l’altra faccia del bilancio sociale; può definirsi come la “Carta Costituzionale” dell’azienda, utile a definire la responsabilità etico e sociale di ogni partecipante all’organizzazione dell’impresa. Esso è il principale strumento di implementazione dell’etica dell’azienda capace anche di garantire la gestione equa ed efficace delle transazioni col mercato, che sostiene la reputazione dell’impresa stessa in modo da generare fiducia verso l’esterno.

Enzo Lavolta

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