Auto elettriche per il car sharing di Torino

Anche il car sharing di Torino entra nella fase 2.0. Una rivoluzione che porta sotto la Mole una ventina di auto elettriche “condivise” per far sì che la mobilità sia sempre più sostenibile e che si riducano, nel tempo, le emissioni di CO2 nell’atmosfera.

Torino, si sa, non è famosa per il poco inquinamento, anzi. Ecco perché negli ultimi anni l’amministrazione ha provato a prendere iniziative per disincentivare l’uso delle autovetture private e spostare l’attenzione verso mezzi alternativi, quali la bicicletta, i mezzi pubblici e le auto “a noleggio”. D’altronde il capoluogo piemontese si piazza al secondo posto (solo dopo la città di Roma) per numero di veicoli. Con il servizio di car sharing il Comune vuole far sì che la macchina venga letteralmente condivisa e utilizzata quando serve. “Negli ultimi anni abbiamo voluto che i cittadini potessero scegliere il trasporto più intelligente in base alle esigenze – spiega l’assessore all’Ambiente Enzo Lavolta -. La novità da oggi è quella di poter usare mezzi ancora più ecologici”.

Al centro del progetto della Città c’è sempre “Io Guido”, società con cui il Comune è legato da anni e con cui ha messo in circolo già 126 veicoli. La spesa per i nuovi veicoli è stata di quasi 600 mila euro, di cui la metà è arrivata dal Ministero per l’Ambiente. Oltre alle 20 auto elettriche, in città sono nate già sette colonnine per poterle ricaricare e a breve ne nasceranno altre tre, “poi, se il servizio piacerà – dice ancora Lavolta – ci sarà un’implementazione della flotta”.

Alcuni numeri del car sharing fino ad oggi: 75 i parcheggi dedicati presenti a Torino e 16 nella prima cintura, 21.700 le ore medie di utilizzo del servizio per 108.600 chilometri percorsi mensilmente. Dai dati rilasciati dal Comune di Torino sono 4.800 gli utilizzatori, di cui il 76% sono privati e famiglie, il 7% sono lavoratori autonomi o professionisti e il restante 7% sono enti pubblici, aziende o associazioni. Chi utilizza maggiormente il servizio? Sono gli uomini di età compresa tra i 35 e i 55 anni.

“Questo è l’inizio di un percorso e non di un punto di arrivo – precisa l’assessore alla Viabilità, Claudio Lubatti -. Abbiamo la necessità di costruire un piano di trasportopubblico che nel medio e lungo periodo tenga conto delle risorse disponibili”.

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