A fine mese gli stalli, dagli attuali 96 diventeranno 100 mentre a fine anno saranno 180. «Tutti già finanziati» hanno spiegato Pietro Drago e Gianluca Pin, presidente e direttore commerciale di «Comunicare», la srl di Orbassano che realizza e cura il servizio non solo a Torino ma in un’altra novantina di città italiane ed europee, «Finanziate» vuol dire che complessivamente ogni postazione di bici riceve un contributo pubblico di 22 mila euro. «Poi basta – ha spiegato Pin ai consiglieri comunali e ai rappresentanti delle associazioni ciclistiche -, tutto il resto è a nostro carico. Il guadagno è rappresentato dagli abbonamenti (25 euro quello annuale,ndr) e dall’affitto degli spazi pubblicitari sui quali comunque paghiamo 50-60 mila euro di tasse al Comune».
La mobilità che cambia
Una ricerca che sarà diffusa la prossima settimana su come viene utilizzato il servizio, rivela che dei 10.870 abbonati che hanno usato almeno 20 volte la bici in un anno, la metà è formata da lavoratori dipendenti, «mentre il 25% lo utilizza per coprire il percorso casa-luogo di lavoro o luogo di studio: ecco la dimostrazione che il servizio sta cambiando la mobilità in città» ha esultato l’assessore Enzo Lavolta il quale sogna che le bici passino dall’attuale 2 al 20% della mobilità. Vale a dire che, fatto 100 i diversi mezzi che si muovono in un dato momento in città, 20 sono bici. Un’ottimismo sfrenato e da paese nordico «dove il grande numero di biciclette – ha spiegato Fabio Zanchetta di “Nuoviequilibri” – fa calare il numero degli incidenti e dove la maggior sicurezza rende meno necessari caschi e bande fluorescenti».
Ogni bici vale 200 euro
La bicicletta, non solo quella di ToBike che comunque è una signora bicicletta che a «Comunicare» costa quasi 200 euro, è fenomeno ormai così esteso che i vigili urbani hanno creato un nucleo ad hoc per affrontare il problema dei furti: «Riceviamo le denunce, mappiamo il fenomeno e individuiamo i responsabili» spiegano in via Bologna dove in due mesi hanno registrato 83 denunce di furto (non solo di bici gialle), recuperandone nove. Ai vigili spetta anche il compito di punire gli automobilisti che invadono poste ciclabili e parcheggiano in doppia fila: «La minaccia peggiore per il ciclista» dice, per esperienza, Zanchetta. Impossibile multare chi ostacola solo l’accesso o l’uscita dagli stalli: «Serve un’ordinanza del sindaco che ancora non c’è»
Attualmente, la realtà torinese s’è estesa all’area metropolitana inglobando analoghi servizi già esistenti a Venaria, Grugliasco e Collegno, diventando il servizio più esteso d’Italia. E le prossime tappe del servizio saranno appunto lungo l’asse della metro verso Collegno, si punterà sulla Reggia di Venaria e verso Sud, sempre lungo il metrò verso Lingotto e piazza Bengasi. Con una regola aurea: il servizio funziona e cresce se tra un parcheggio e l’altro non ci sono più di 400 metri di distanza
di Beppe Minello
fonte: LaStampa
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