Secondo Lavolta, il modello Smart City è “l’unico progetto culturale e politico capace di rappresentare una via di uscita da questa grave crisi economica, politica, sociale e culturale”. E l’amministrazione torinese vi ha investito tanto “perché rappresenta l’opportunità mancata in passato di definire un modello di sviluppo nuovo per il nostro territorio”, un’opportunità che si costruisce dal basso. Consapevoli intanto che la scala degli investimenti necessari a tale scopo “è incompatibile con la situazione della finanza pubblica”, Lavolta spiega che l’amministrazione si sta concentrando su tre aspetti: una nuova relazione tra pubblico e privato, strumenti per favorire gli interventi delle aziende, efficientamento della spesa pubblica”.
A settembre, intanto, Torino ha vinto, grazie alla piattaforma Torino Smart City, realizzata dal CSI Piemonte, il premio EGOV 2012 nella sezione “Un governo più aperto”, un riconoscimento che ogni anno viene assegnato ai migliori progetti d’innovazione sviluppati dalle Pubbliche Amministrazioni in grado di portare benefici reali a favore delle proprie strutture e verso i cittadini-utenti.
La piattaforma è stata progettata per accompagnare la candidatura europea di Torino a “Smart City”, partendo dall’idea che per cambiare la città e renderla più ecosostenibile bisogna prima di tutto contare sui comportamenti dei cittadini. Per questo il portale non solo permette all’amministrazione comunale di informare i cittadini sull’andamento del progetto, ma li coinvolge direttamente nella governance dell’iniziativa.
A Smart City Exhibition 2012, Lavolta, nel pomeriggio del 29 ottobre, parteciperà alla plenaria di apertura “Economia e Governance della Smart City: città, aziende e territori a confronto”.
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