Sperimentazione sui lavori sotto i 750 mila euro
ANDREA ROSSI
In campagna elettorale, di
fronte alle sollecitazioni
che piovevano quasi a
ogni dibattito o conferenza,
Piero Fassino si era
lasciato scappare una promessa
impegnativa: «Le gare d`appalto
al massimo ribasso sono
uno strumento da migliorare
e, possibilmente, accantonare,
a favore di un altro meccanismo:
l`offerta economicamente
più vantaggiosa». Parole impegnative,
soprattutto di questi
tempi, con gli enti locali a
corto di risorse e ulteriormente
incentivati a pagare il minimo
indispensabile per qualsiasi
lavoro pubblico da eseguire.
L`esperimento
È passato un anno e mezzo e
qualcosa ieri è successo. Il
Comune ha deciso di avviare
una sperimentazione: per le
gare d`appalto inferiori a 750
mila euro nel caso di aggiudicazione
al prezzo più basso le
offerte anomale verranno automaticamente
escluse. È un
primo passo verso il superamento
del sistema fondato sul
massimo ribasso. Il provvedimento
porta la firma del vice
sindaco Tom Dealessandri e
degli assessori Spinosa e Lavolta,
che hanno varato le
nuove linee di indirizzo. Le offerte
sospette perché troppo
basse verranno immediatamente
escluse e questo dovrebbe
consentire di semplificare
l`azione amministrativa
e, in prospettiva, calmierare i
ribassi di gara che – complice
la crisi – hanno assunto dimensioni
preoccupanti.
Le motivazioni
L`obiettivo dell`amministrazione
è accorciare i tempi di gara,
evitare le analisi dei giustificativi
e i successivi ricorsi, semplificare
il processo di aggiudicazione
dei progetti consentendo
di accorciare i tempi di
attivazione degli investimenti
e dei cantieri. In più risponde a
un`esigenza forte del mondo
del lavoro e delle imprese. Non
a caso il presidente del Collegio
costruttori Alessandro
Cherio e quello dell`Ance Giuseppe
Provvisiero più volte
hanno sollecitato Palazzo Civico
a intervenire. E ora spiegano:
«L`abbandono del metodo
del massimo ribasso, seppur limitato
alle opere inferiori ai 750
mila euro, è una risposta che riconosce
le nostre istanze. Così si
viene incontro alle imprese virtuose,
a discapito di chi si avvale
di manodopera irregolare». |
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