A guardare dalle foto non sembra nemmeno lei. Niente rifiuti, cancellata ogni traccia di eternit, smantellati i residui legnosi, tolte le circa 50 tonnellate di pneumatici. L'area Bellacomba ha un nuovo volto.
Dopo i lavori di bonifica iniziati il 19 maggio 2014 e terminati il 22 settembre, la discarica abusiva a cielo aperto sulla sponda sinistra del torrente Stura di Lanzo, è stata finalmente restituita alla cittadinanza. Un duro lavoro, come spiega in conferenza stampa Marco Ferrero, svoltosi soprattutto grazie alla collaborazione con la Polizia Municipale e le Guardie di ecologia volontaria che ha visto la rimozione totale di 1540 tonnellate di rifiuti. Costo dell'impresa? Oltre 300 mila euro fra attività di progettazione, cantierizzazione, trattamento, trasporto e smaltimento dei rifiuti.
Un problema che andava avanti da anni quello della discarica abusiva di strada Bellacomba, soprattutto per via della lontananza dai centri urbanizzati e per l'assoluta carenza di luce: cause queste che hanno portato all'inevitabile fenomeno dell'abbandono indiscriminato di rifiuti di qualsiasi genere. Le squadre impegnate nella bonifica dell'area, hanno, infatti, rimosso circa 150 tonnellate di amianto, 95 tonnellate di pneumatici, 1,5 tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici e, tra gli altri, anche 1,5 tonnellate di rifiuti pericolosi vari come vernici ed oli contaminanti.
(L'articolo continua dopo la gallery)
Bonifica area Bellacomba
Dopo innumerevoli petizioni presentate dai residenti e vari interventi istituzionali che si sono rivelati col tempo vani, finalmente l'area è stata bonificata. "Nei progetti futuri - spiega l'assessore all'Ambiente Enzo Lavolta - vi sarà sicuramente quello di favorire la fruibilità ciclabile della strada. Intanto ringrazio tutti coloro che hanno offerto la loro disponibilità a recuperare un angolo di Torino naturale e ricco di vegetazione, troppo spesso offeso dall'incuria di certe persone". Il futuro di strada Bellacomba, dunque, si svilupppa verso una pista ciclabile che potrebbe collegare Borgaro con la zona nord di Torino.
Ma queste 1540 tonnellate di rifiuti dove sono finite? Come ci spiega un tecnico che ha preso parte al progetto di bonifica, buona parte dei rifiuti non pericolosi sono stati accolti nelle cave della zona. Per ciò che riguarda quelli ad alto rischio di contaminazione, invece, sono stati utilizzati gli impianti fiduciari di Amiat, l'impianto "Sed" di Robassomero ed il centro di raccolta di Volpiano. In ogni caso, si è cercato di operare il più possibile una differenziazione, in modo tale che le varie tipologie di rifiuti venissero smistate correttamente nei centri idonei a smaltirli.
Annuncio promozionale
Ora, per strada Bellacomba si apre un nuovo capitolo, speriamo più roseo di quello appena concluso.